Uscire dalla Confort Zone
Avere dei sogni e desideri non è sempre espressione di volerli realizzare.
Cos’è? Un divano molto comodo irrinunciabile, una situazione consolidata da anni, una abitudine ben salda nel nostro vostro schema giornaliero, uno schema ripetibile all’infinito, la sicurezza di conoscere ogni nostra azione già provata.
Tutto ciò è meraviglioso. Ci si muove in ambiti conosciuti, ci sente sicuri, nulla può succedere se rimaniamo lì, nella nostra area piena di sicurezze, che il tempo e le nostre scelte, hanno consolidato e aiutato a mettere radici.
Eppure, qualcosa non va, non per tutti certo, ma per qualcuno di
noi qualcosa non va.
Un rimorso di non aver scelto una certa strada, perché metteva in
discussione la nostra comfort zone, una paura di come evolverà se
esco e faccio una scelta diversa, la pigrizia di muovermi e fare
una scelta diversa e una azione diversa, la paura di perdere, un
sogno nel cassetto che ci fa paura, un lavoro che non ci appaga
più.
Ecco il combattimento fra rimanere e partire per nuove
esperienze.
Non è facile e nemmeno immediato, ma non è impossibile fare la
scelta del cambiamento, valutando in modo concreto e consapevole le
possibilità.
Oggi vogliamo parlare della possibilità di valutare una scelta verso il cambiamento. Tutto qua, non chiedervi di cambiare a tutti i costi, ma valutare e scegliere si! Questo per evitare quel malessere, che altrimenti ci guiderà nella Vita, per il non averci almeno provato, per aver perso forse una occasione.
Come possiamo definire la comfort zone?
Una condizione statica in cui ognuno di noi può trovarsi, una
persona agisce in uno stato per così dire neutrale, utilizzando un
numero limitato di comportamenti per garantire un livello costante
di prestazioni, di solito senza pericoli. Ma questo stato non ci
soddisfa pienamente.
Come rinunciare ad uno stato di completo comfort? Al suo interno
si vive tranquilli, non si hanno paure, ci si muove in un ambito
conosciuto e non si rischia nulla.
Questa zona di comfort può diventare l’unico spazio per le nostre
attività.
Ogni piccolo cambiamento, verrà percepito come un possibile
problema e non si riuscirà a valutarne l’opportunità.
Più ci si chiude in essa, più sarà difficile uscirne, perché ci fa
sentire bene la sicurezza che ci dà la ripetitività delle nostre
azioni e la prevedibilità delle loro conseguenze.
Qui veniamo confortati dalle nostre capacità, punti di forza che
usiamo nella routine e limiti che ci riconosciamo e etichettiamo
come insuperabili.
Valutare qualcosa di diverso diviene difficile, proprio perché il
cambiamento può generare conseguenze non prevedibili, la paura ci
frenerà e ci farà dire no ad ogni possibile idea di valutare un
cambiamento.
Rimanerci è naturale, ma è anche spesso motivo di
insoddisfazione.
Vorrei cambiare lavoro?
Vorrei fare un viaggio diverso?
Vorrei provare questa nuova attività?
Vorrei scrivere un libro.
E tanto di più.
Ma come andrà?
Quali le conseguenze?
E se sbaglio?
Se non riesco?
E tanto di più.
Quando si pone volontà per uscire dalla comfort zone, si inizia
un percorso di apprendimento, generato dall’analisi e dalla
valutazione di un nuovo progetto.
Non è un salto nel buio, così come lo vediamo nella comfort zone,
ma una sana valutazione di nuovi obiettivi.
Il cambiamento non sarà repentino, lo sarà solo la scelta di voler
valutare un cambiamento.
La crescita generata dal cambiamento, ma anche solo dalla seria
e sana valutazione dello stesso, genera un apprendimento stimolante
se portato avanti con consapevolezza e a piccoli passi
successivi.
La scelta se andare avanti o rinunciare sarà definitiva e ci
toglierà dalla situazione di dubbio logorante: se fare rischiando o
se non fare e pentirsene. Magari il percorso ci porterà alla scelta
di non procedere ma allo stesso tempo ci proporrà possibilità
alternative, maggiormente adatte a noi.
Ma se si sceglierà di andare avanti nel cambiamento, con consapevolezza, verrà fuori la forza di volontà e la spinta per iniziare, con maggior sicurezza, a costruire il piano che ci porterà all’obiettivo.
La paura e il disagio che si provano quando si vuole provare a
cambiare è un sentimento sano, ci aiuta infatti a valutare per bene
tutti i fattori. Non lo è se diviene bloccante.
Il blocco si supera spostandoci con l’azione, una alla volta,
valutata e pianificata, se ci sarà un rischio collegato ad essa,
avremo la forza di assumerlo con consapevolezza.
Cosa ci può aiutare per sentirsi più sicuri?
Spostare l’attenzione dall’esterno all’interno di noi stessi.
Cosa vuol dire?
Avere attenzione verso l’esterno ci da meno sicurezza del controllo della situazione: far dipendere i nostri risultati dagli altri, attribuire i nostri insuccessi totalmente a fattori esterni, lasciarsi demotivare dal giudizio e i freni altrui, considerare gli eventi esterni troppo grandi rispetto alle nostre capacità.
Porre maggiore attenzione verso noi stessi: riconoscere le capacità che abbiamo e quelle che mancano svilupparle, impegnarsi nel problem solving e sapere che ad ogni problema si può trovare una soluzione, perseverare, porsi un obiettivo raggiungibile, scegliere una strategia per raggiungerlo, credere in se stessi.
Una lettura spostò la mia vision qualche anno fa e la suggerisco sempre con piacere ai miei Clienti: Chi ha spostato il mio formaggio? Di Spencer Johnson.
Non voglio dirvi di cosa si tratta, ma solo che non è un manuale di istruzioni. E’ una bella metafora che potrete accogliere al Vostro interno, nel modo che riterrete più vicino a voi. E’ piccolissimo e di facile lettura come una favola.
Non mi resta che augurare a chi desidera un cambiamento nella propria vita personale o professionale di farlo nel pieno dell’entusiasmo e energia, di lasciarvi guidare dal Cuore nella scelta dell’obiettivo ma dalla Ragione nella scelta della strategia per raggiungerlo.
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